Era l’otto maggio quando decidemmo di ringraziare pubblicamente Marco Pirola per l’attività che aveva supportato e coordinato sfornando migliaia di piatti caldi per gli ospedali di Monza e di Vimercate durante il primo lockdown (leggi qui)
Una serie di attività ristorative di Monza e Brianza, fortemente danneggiate dal lockdown, invece di piangersi addosso per quanto stava accadendo decidono di aprire le loro dispsense e di cucinare per quegli Angeli preziosi che negli ospedali stavano (e stanno) mettendo a rischio la loro vita e la loro pace famigliare per accudire i malati di covid.
Parte una staffetta di volontariato incredibile, pochi giorni bastano ai nostri eroi per mettere in piedi una struttura incredibile che, nel primo lockdown, sfornerà oltre 11.000 pasti caldi … il tutto unicamente su base volontaria.
Si crea una squadra strepitosa e magnifica, che non si risparmia neanche un giorno.
Avremmo tutti voluto non dover rivivere qualche cosa di simile, ed invece ecco il secondo lockdown, ed ecco che questi eroi … ripartono.
Ormai sfornano circa 300 pasti al giorno tra pranzo e cena, senza sosta, occupandosi di recuperare il cibo, cucinarlo, confezionarlo e consegnarlo.
E’ una impresa titanica, nuovamente, basata fondamentalmente sul volontariato.
E’ il secondo giro, la stanchezza si fa sentire e diventa più difficile recuperare anche il cibo. Così comincia a comparire qualche post in cui chiedono aiuto, chiedono latte, pasta, cibo, prodotti detergenti … insomma tutto quello che potrebbe aiutarli a continuare.
Partono le mitiche sorelle Diligenti che mettono subito a disposizione il locale della loro attività come punto di raccolta, si unisce poi Stefania Di Corso … e allora ecco l’idea.
Abbiamo bisogno di te.
Hai una attività con uno spazio libero per poter raccogliere cibo, latte, pasta, prodotti per la pulizia?
Faccelo sapere, lo inseriremo nella mappa così che chiunque voglia aiutare possa portare il suo piccolo contributo a voi, un sacchetto di pasta, una passata di pomodoro etc etc.
Il vostro impegno sarà quello di recuperare questi prodotti e poi consegnarli a Sonia Diligenti. Da li verranno recuperati ed utilizzati dai magnifici chef per realizzare i pasti caldi per i nostri Angeli.
Eroi per gli Angeli
Ecco la mappa delle attività che hanno già aderito:
Se vuoi restare aggiornato segui gli ashtag #escilalista #faandaiman e #fannomagie nel nostro gruppo Facebokk EasyMonza.
Come molti di voi sanno ieri 1° febbraio l’ascensore della vergogna è stato rimesso in funzione, per la precisione è stato rimesso in funzione il 31/01 ma, insieme ad Andrey, la persona con disabilità motoria che aveva registrato il video con le assurde risposte di RFI a fine dicembre, siamo andati a verificarne il funzionamento.
Il ritrovo era
per le 14, ovviamente posticipato a causa degli ormai certi e reiterati ritardi
di Trenord, ma questo è altra storia.
Siamo davanti all’ascensore, io, Paola Lorenza Ghezzi e Paolo Piffer … forse rappresentiamo Monza, forse rappresentiamo quelle persone che riescono ancora ad indignarsi quando si superano i limiti della decenza, forse rappresentiamo quelle persone che non riescono a girarsi, quelle persone che credono e sognano che un mondo migliore è possibile e che per farlo bisogna partire da noi … forse rappresentiamo tutto questo, o forse siamo solo tre sognatori. Dietro di noi per fortuna la forza dei social anche se per la prossima volta spero di vedere più persone fisiche … si perché Andrey verrà ancora a trovarci a Monza, abbiamo in mente qualche cosa da fare insieme a tutti i sognatori che ci sono in Monza e che sono, certamente, molti di più di quanti immaginiamo.
Insomma con il ritardo certo di Trenord, si presenta Andrey, sta già registrando il suo video, è in diretta, una ragazza dagli atteggiamenti gentili e fermi lo riprende … ha gli occhi di una persona che ne ha viste di tutti i colori e che non vuole piegarsi. Una energia forte è scesa da quel treno … sono i Disabili Pirata
Ci spostiamo verso l’ascensore che, ovviamente, dopo anni è tornato a funzionare … magia dei social e delle innumerevoli lamentele che RFI e KONE hanno ricevuto. Ovviamente non ci è dato di sapere come mai fosse non funzionante, ciascuno scarica la colpa sul prossimo, sport che in Italia ha piu “follower” del calcio! Forse l’unica che davvero non centrava nulla era la società di manutenzione ordinaria … la Kone; ma si sa, quando piove guano, ci si sporca tutti.
L’ascensore dentro
è bellissimo, si vede che non ha mai funzionato, sembra nuovo … ed invece è li
da circa una decina di anni, il pavimento sembra uno specchio d’acqua, l’interno
una SPA, sembra di essere in una di quelle cabine da colorterapia, è anche profumato,
forse hanno pensato anche alla aromaterapia !!!
Andrey ha un appuntamento con un suo collega, è la persona che testerà e verificherà che che sia tutto “a posto”. è “l’ingegnere”.
Entrambi su sedia a rotelle, con giubbetto arancione, caschetto protettivo e strumenti di verifica.
Sembra tutto a
posto, sono soddisfatti, Andrey è “il viso pubblico” mentre “l’ingegnere” è più
silenzioso e ci mette al corrente di alcune “sfumature” che le persone con
difficoltà motorie sono costrette a vivere ogni singolo giorno.
Più ascolto le storie e più mi proietto e mi visualizzo a come potrei vivere io situazioni così “assurde”. La realtà supera ogni possibile ipotesi di difficoltà.
Andrey ci fa notare che l’ascensore ha un orario di “apertura” che non corrisponde agli orari della stazione, di fatto significa che ci sono certe ore in cui potresti arrivare in stazione ed essere prigioniero della stazione stessa.
Solo allora mi rendo conto che la barriera non è solo fisica ma è anche mentale, che è soprattutto mentale, è la barriera che non si vede la prima a dover essere abbattuta.
Mi vedo scendere
alle 23.05 dal treno proveniente da Milano, sono finalmente a casa, sono a Monza,
ora non devo far altro che raggiungere la superficie dove … ops … gli ascensori
sono già “chiusi” … bhe tranquilli, attendo domani mattina che alle 06.00 li
aprono, magari si fa un rave party sul binario, chiamo qualche amico che mi
porti una birra … sempre che almeno lui possa raggiungermi.
Comincio a capire che la privazione della libertà è più sottile, e più pesante ma soprattutto meno evidente a chi non la vive in prima persona.
“L’ingegnere” e
Andrey vogliono andare all’ufficio RFI per ringraziare il responsabile locale
per il funzionamento dell’ascensore ma anche per chiedere che gli orari degli
ascensori siano almeno quelli della stazione e per chiedere spiegazioni sul
binario 1.
Il Binario 1 ha
un problema grosso, quando furono aggiornati i binari per rendere accessibili i
treni anche a chi ha difficoltà motorie, si dimenticarono del binario 1.
Io Paola e Paolo
non capiamo immediatamente, Andrey ci mostra cosa significa proprio appena
raggiungiamo il binario 1.
Il “salto” che c’è
tra la banchina ed il treno non è superabile con una carozzina, ma neanche con
un passeggino ovvimente. Per qualche ragione la banchina non è stata alzata al livello
corretto.
Ecco però che ancora il mio cervello “viaggia” e si proietta … mi vedo su un treno di quelli “svizzeri” perfetti, dove chissà perché, loro hanno pensato anche alle persone che possono avere difficoltà a muoversi. Mi immagino arrivare al binario 3, il treno si approssima al binario, sento lo stridore dei freni, il treno rallenta poi si aprono le porte e posso con la mia carrozzina scendere autonomamente sul binario 3, un gioco da ragazzi.
Poi, tipo nel film sliding doors, stessa scena … ma il treno, lo stesso treno arriva al binario 1 … e io rimango intrappolato sul treno! Come faccio a verificare su quale banchina arriverà? E se poi cambia? Come faccio a partire e a non sapere se potrò scendere?
Ascoltare queste
storie, proiettarsi in queste difficoltà mi fa salire la pressione, guardo
negli occhi anche i miei compagni di viaggio Paola e Paolo e vedo lo stesso
malessere anche nei loro occhi, poi guardo “l’ingegnere” e Andrey … nei loro occhi
vedo anche un pizzico di rabbia ma, soprattutto, la voglia di far sapere, la
voglia di comunicare queste cose, la speranza che se tutti sapessero e
vivessero quello che a loro è “riservato” allora, per forza, le cose
cambierebbero.
Dobbiamo raggiungere l’ufficio dove risiede il responsabile della stazione, ci attende una sorpresa da “articolo 22” (e se non sapete cosa sia chiedetemelo in FB, almeno saprò che fino a qui qualcuno ha letto 🙂 )
Un metro e mezzo prima della porta a cui si deve “bussare” per poter parlare con qualcuno vi è un cartello con una linea immaginaria … chi supera quella linea è a rischio di multa, da circa 300 euro a 1500 euro. Dunque, se hai bisogno di parlare con un responsabile … sei obbligato ad attraversare quella linea immaginaria e, quindi, sei multabile. Direi che un ottimo espediente per allontanare le persone nel caso infastidissero … ovviamente il responsabile RFI, che inizialmente ci risponde, se ne ricorda non appena le domande diventano fastidiose e ci invita ad allontanarci di quel metro e mezzo. Vi assicuro che essere li come testimone è stato surreale. Due persone con difficoltà motorie vogliono solo avere la possibilità di parlare, di raccontare di far notare delle difficoltà … ma chi sta dall’altra parte ha sempre la risposta pronta “non dovete parlare con me, scrivete sul “sito”, io non so nulla, io non posso fare nulla”.
Empatia ZERO, ascolto ZERO, umanità ZERO.
Però poi il colpo di genio … si ricorda anche lui della linea “immaginaria” … e ci ricorda allora, con tono grave, che ci dobbiamo allontanare, che siamo passibili di multa.
Difficile stare
calmi, difficile non vedere ora quella linea immaginaria, quella linea
immaginaria è più spessa di un muro, è più pesante di un ascensore che non
funziona, è più grave di un binario che non permette l’accesso ai treni, anche
a quelli attrezzati.
Quel muro è nel cuore delle persone!
Ci allontaniamo,
io chiedo “all’ingengnere”:
“ma in questo
caso, perché immagino che ci siano centinaia di binari come il binario 1, che
si fa?”
Così scopro che ci sono le “sale blu” che sono le sale di accoglienze per chi ha difficoltà motorie. Devi telefonare, informare del tragitto che vuoi fare, e loro mettono a disposizione delle persone con gli adeguati mezzi per permettere l’accesso ai treni.
Bhe, meno male
penso tra me e me, ci sarà una sala blu in ogni stazione con una persona almeno
a disposizione!
Ecco … in effetti … NO!
Su 320 stazioni ci sono, rullo di tamburi, 14 sale blu … il 4% !!!
Il personale è solo dove ci sono le sale blu, bisogna mandare una mail (?) oppure fare una telefonata almeno 24 ore prima e loro verificano se hanno il personale da mandare dove tu hai bisogno. Ovviamente se il tuo viaggio prevede coincidenze o cambi … bhe la probabilità di sentirsi dire che c’è il personale diventa bassa bassa bassa. Davvero, avete capito bene, il personale parte da una delle 14 sale blu e si porta alla stazione in cui voi avete bisogno. Ovviamente anche la sala blu ha “orari” che sono più restrittivi rispetto al servizio offerto.
Credo di essere sbiancato, incredulo, ho voglia di chiedere scusa, di chiedere scusa a tutte le persone che devono subire queste limitazioni della loro libertà, è ho il sospetto di non essere il solo.
“L’ingegnere” mi dice che ovviamente se si esce dall’Italia, senza andare in chissà quali altri nazioni, bhe fuori … in Spagna è tutto diverso e ci si può veramente muovere agevolmente.
Sto sempre peggio.
Andrey allora, come ultimo gesto, vuole recarsi alla biglietteria per recuperare un modulo di reclami da compilare per segnalare quanto detto fino ad ora.
Il pomeriggio sembrava
ormai in discesa, la parte piu difficile era ormai passata, invece anche farsi
consegnare un modulo di reclami, se sei su una sedia a rotelle, diventa una
assurdità.
Ci presentiamo allo sportello che, tra le vetrofanie, riporta anche la voce “reclami” … penso io, siamo al posto giusto.
E invece no, la signora allo sportello non vuole consegnare il modulo ad Andrey, l’operatrice inizia ad urlare dicendo che non è il modulo giusto, che lei non gli fornirà il modulo perché, se vuole, deve compilare quello “on line”. Andrey insiste.
La scena è
davvero surreale, prova Paola ad intercedere perché è tutto senza senso, poi ci
prova anche Paolo … l’operatrice, protetta dal suo vetro antisfondamento urla,
si lamenta, inveisce … Andrey chiede solo il modulo reclami da compilare, non
riesco a capire perché tanto livore, tanta rabbia, perché urlare?
Le prime barriere non sono quelle architettoniche, se cominciamo a lavorare sulle barriere invisibili sono certo che per quelle architettoniche troveremo tutti insieme delle soluzioni.
PS: la prossima volta che vi sarà la possibilità di incontrare Andrey, “l’ingegnere” e la loro silenziosa regista, venite a toccare con mano le barriere invisibili, faremo del bene al mondo.
Stavo scorrendo i post di EasyMonza quando incrocio un articolo di una giornalista che leggiamo spesso e che conosciamo per la sua sensibilità e per il suo modo di raccontare l’essere umano e quello che ci circonda: Barbara Apicella.
L’articolo comparso sul “Il Giorno” (segui il link per leggerlo) ci racconta una altra (ennesima) storia assurda sulla sensibilità e sulla attenzione verso chi ha qualche problema di mobilità: il famoso ascensore della stazione FS di Monza, verso il binario 7.
Se fate una ricerca in rete vi accorgerete di quante volte sia già stato oggetto di cronaca in quanto in circa 8 anni probabilmente ha accumulato non piu di 10 giorni di funzionamento, e per chi, dalla Stazione di Monza deve raggiungere piazza Castello, diventa un vero incubo.
In EasyMonza abbiamo piu volte cercato di fare qualche cosa segnalandolo sia al comune che alle FS attraverso i canali ufficiali e meno ufficiali. Il risultato? Nessuno.
Ascoltate il video girato da Andrey Chaykin … ascoltate le risposte … io ho vergogna di quelle risposte, l’essere umano non può rispondere così davanti ad un ragazzo su una sedia a rotelle.
Intanto da essere umano chiedo personalmente scusa ad Andrey … se non lo avessi sentito con le mie orecchie non ci avrei creduto.
Passato lo sbigottimento sulla empatia dell’essere umano, sul menefreghismo di alcune persone, sulla incapacità di trovare una soluzione anche se temporanea, sulle (ir)responsabilità di chi è pagato affinche queste cose non possano accadere, sulla capacità di far sentire “sbagliato” chi è sulla sedia a rotelle (e non viceversa) … ecco dicevo … passato questo sbigottimento … anzi no, non riesco proprio a digerire quelle frasi e quella aggressività, scusate ma non ce la faccio. Diciamo cosi, dopo aver riascoltato piu volte il video tanto da procurarmi dei bruciori di stomaco mi rimangono seri dubbi sui contenuti che ho ascoltato:
l’ascensore è fermo da settembre? (in realtà non ha mai funzionato, leggete i link piu sotto)
non è questione di manutenzione, l’ascensore non è a norma (?!?)
possono all’ufficio del responsabile non avere il numero di telefono di “centro stazioni”?
“me lo dici ammé me lo dici” … puo essere una risposta da fornire ad un disabile su carrozzina che non riesce a proseguire il suo viaggio?
Possibile che (urlando) si risponda che non c’è piu il modulo di reclamo?
“E’ 5 minuti che sei qua e hai parlato tu 4 minuti …” no comment.
“noi con gli ascensori non centriamo un fico secco quindi già ti facciamo un favore a risponderti” … ecco si, proprio un favore a rispondergli così!
“il problema dell’ascensore li è anni che c’è” … e questo è proprio vero, sono veramente molti anni.
per far funzionare l’ascensore occorre che ci siano delle persone fisse a monitorare l’ascensore … (?!)
L’ascensore non è a norma e nessuno si prende la responsabilità di metterlo in funzione !!!
“Anche se vai dalle Iene, da Striscia la Notizia da chi cacchio vuoi … son già venuti” … no comment
Al momento sembra che solo il Papa e Bernie Ecclestone siano riusciti nella impresa di far funzionare l’ascensore !!!
Noi di EasyMonza faremo il possibile per tenere attenzione massima su questo fatto !!!
Quella frase finale … quel “Benvenuti a Monza” è per me, monzese ed essere umano, un pugno nello stomaco che non voglio piu sentire, Monza ed i Monzesi non lo meritano !!!
Non vorremmo MAI più ascoltare nessun Andrey dire “Benvenuti a Monza”
Terremo una statistica dei giorni di funzionamento dell’ascensore facendoci aiutare dai membri del nostro gruppo, chissà che un giorno qualche associazione, qualche avvocato possa in qualche modo rivalersi o chiedere i danni per questa situazione !!!
Ecco un po di link interessanti per capire la situazione di questo ascensore:
Era il 17 ottobre 2018, Pizzaut insieme all’Istituto Alberghiero Olivetti organizzarono una fantastica serata di inclusione. Non sapevamo ancora che da li a poco Nico Acampora avrebbe trovato finalmente il posto dove prestissimo sorgerà la Pizzeria di Pizzaut e dove il sogno diventerà magica realtà per molti di noi, una magica inclusione.
Stavamo allegramente godendo della compagnia di amici e delle prelibatezze preparate dai ragazzi dell’Istituto e da Pizzaut quando Paolo Piffer disse: “si potrebbe fare qualche cosa di grandioso in Villa Reale … “
Non sono idee che si possono buttare così … nel bel mezzo di una festa di inclusione senza pensare che non succeda l’incredibile.
Non è stato facile, dobbiamo ammetterlo, ma quella idea era così bella che richiedeva di essere percorsa.
Ed ecco che così, a distanza di qualche mese, Pizzaut informa del magico evento: una cena sociale in Villa Reale di Monza, o come si dice oggi, della Reggia di Monza.
In realtà si tratta di 3 eventi speciali per diverse ragioni:
venerdi 31 maggio
venerdi 28 giugno
venerdi 13 settembre
Questi evento sono ancora più speciali perchè vi sarà una ulteriore “inclusione” con una associazione fantastica: https://www.tortellante.it/
Una realtà di inclusione per ragazzi con disturbi nello spettro autistico che producono pasta fresca mirabolante … una associazione che vede il supporto attivo di uno dei nostri Chef più famosi al mondo: Massimo Bottura!
Ogni serata (al massimo 100 ospiti), potranno assaporare dell’ottimo cibo in un luogo prestigioso e avranno l’occasione di vivere un’esperienza di inclusione unica.
I due progetti, avviati da Nico Acampora e dallo Chef Massimo Bottura, utilizzano il cibo come elemento fondamentale del processo di inclusione, di lavoro e di autonomia.
I ragazzi di Acampora ci “includeranno” attraverso la Pizza ed i ragazzi di Bottura attraverso la pasta fatta a mano … un sogno che potremmo gustare e godere durante queste tre serate, nella cornice della nostra amata Villa Reale.
Ciascun evento proporrà un menù semplice, genuino, con prodotti di altissima qualità, il ricavato andrà a sostenere l’apertura del ristorante Pizzaut che avverrà a fine 2019 inizio 2020 !!!
Chi volesse prenotarsi puo farlo alla mail: prenotazioni@pizzaut.it, donazione libera a partire da 50€.
L’evento si terrà alle ore 20 dei giorni indicati … in locandina il menù, i primi ad arrivare potranno posteggiare all’interno della Villa Reale.
volete fare un fantastico regalo al vostro Lui, Lei? Monza con tutti i suoi angoli e la sua storia è per certo una città dell’amore … come dimenticare la Monaca di Monza … ops 🙂
Per l’occorrenza di San Valentino il Concept Store Amerigo Milano ha pensato una idea che ci è piaciuta subito e quindi siamo andati a parlare con l’ideatore: Matteo Perego. (La prima idea l’abbiamo letta qui, un articolo di seietrenta.com)
Una volta si andava sotto il balcone dell’amata a leggere la propria poesia, o a cantare la propria serenata. Oggi nell’epoca digitale abbiamo perso la fisicità e al massimo mandiamo un messaggio vocale con whatsapp.
Ecco allora l’idea: scrivete una poesia, una lettera di scuse, una lettera di ringraziamento per il vostro/a amato/a … pubblicatela nel gruppo EasyMonza con hashtag #EasyMonzaAmore … poi fate una sorpresa alla vostra bella/o portandola sabato 09 febbraio in posto “speciale” … un attore/scrittore verrà a leggervi la poesia mentre voi vi abbracciate … inoltre potreste anche ritirare un ciondolo a forma di cuore creato appositiamente per l’occasione da un artista monzese!!!
Abbiamo chiesto se come EasyMonza potevamo “riservare” una finestra per un nostro EasyAmico/a e … Matteo Perego ci ha detto di si !!!
Quindi: 1) scrivete la vostra poesia, la vostra lettera o scegliete tra le poesie d’amore scritte nella storia dai tantissimi poeti che amate. 2) Pubblicatela su EasyMonza con hashtag #EasyAmoreMonza entro il 07 febbraio 2019 3) Chi riceverà piu like entro la mezzanotte del 07 febbraio 2019 vincerà il premio: una esperienza “analogica” da ricordare per sempre. 4) Il vincitore comunicherà allo Spazio Amerigo se vorrà farsi leggere la poesia/lettera in qualche posto specifico nella area pedonale del centro Monza alle 16.00-16.30 di sabato 09 febbraio 2019 oppure se passare personalmente dal Concept Store (via Carlo Alberto 35, Monza) dalle 15 alle 19 dello stesso giorno con il suo/a amore. 5) Se vi presenterete nello spazio Concept Store per farvi leggere la poesia/lettera da un attore/scrittore potrete ritirare anche una creazione particolare dell’artista monzese Roberto Spadea, un ciondolo creato per l’occasione … “Amore Spinoso” … un cuore che … non vi rovino la sorpresa ma … Se invece deciderete un luogo nella zona pedonale di Monza che ha un significato particolare per la vostra coppia, allora sarete raggiunti da uno degli scrittori/attori che leggerà la vostra poesia/lettera nel vostro posto “speciale”. (16.00-16.30)
“È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio.”
Il piccolo Principe
Gli attori/scrittori che leggeranno le vostre poesie/lettore sono: – Dario Wollover – Tiziana Fraterrigo – Marzia Astorino
Non ci rimane che scrivere e votare! #EasyAmoreMonza
Avete in casa un panettone/pandoro in latta con la grafica delle mitica Rita Bertelli?
Vi ricordate la “Cena Pizzaut” di EasyMonza?
Vi ricordate le “Cene Pizzaut”?
Vi ricordate la canzone scritta da un sedicenne apposta sull’autismo con un testo ed una melodia spettacolare che solo chi era presente alla festa EasyMonza ha potuto ascoltare?
Vi ricordate la serata organizzata insieme ai ragazzi dell’isitituto alberghiero di Monza Olivetti?
Vi ricordate “Tu si que vales” e il martellamento per raccogliere piu voti possibili?
Sapete che presto Monza sarà la prima città “Amica dell’autismo” al mondo?
Cosa credete che sia servito tutto questo?
Prima di tutto a parlare di Autismo tutti i giorni dell’anno!
Come detto da Nico Acampora il suo sogno era quello di riuscire a far parlare di autismo piu persone possibili tutti i giorni dell’anno e non solo il 02 aprile, giornata internazionale sull’autismo.
Direi che tutti insieme abbiamo raggiunto questo obiettivo e che certamente nessuno pensava i cuori si potessero aprire così velocemente. Un abbraccio, quello di Nico e della associazione Pizzaut, che ha contagiato tutti noi, che ha contagiato tutta Italia.
Grazie perchè l’amore si moltiplica … sempre !!!
«Non c’è felicità nell’essere amati.
Amare gli altri, ecco la vera felicità.»
Teche Pizzaut = Celle Frigorifere
Ma andiamo anche nel pratico, si perchè l’obiettivo di crowfounding è stato raggiunto grazie alle tante donazioni e quindi è potuta cominciare la ricerca ad un posto adatto a creare la prima pizzeria Pizzaut. Si sono trovate diverse location possibili, anche il Sindaco di Monza Dario Allevi ha creato diversi contatti con l’augurio che la prima pizzeria possa essere proprio a Monza.
Le particolarità che la location ed il locale devono avere sono molte, si perchè Nico non si accontenta ed ovviamente vuole che la prima pizzeria Pizzaut sia un successo stratosferico. Così la ricerca non è facile e sta richiedendo molto tempo di visite, incontri, pensieri, progetti … insomma l’attenzione di chi vuole che tutto sia perfetto.
Intanto che tutto questo accade continuano le raccolte fondi perchè per iniziare serve veramente un mondo intero … così quanto abbiamo raccolto con le teche di Pizzaut servirà per comprare le celle frigorifere della prima pizzeria. Un obiettivo ambizioso al quale hanno partecipato molte realtà di EasyMonza e che è stato possibile grazie ai tanti volontari.
Facciamo anche un po di autocritica e con la cenere sulla testa diciamo che qualche teca è ancora presente in qualche attività, chiediamo scusa, la consegna, la realizzazione, il ritiro hanno richiesto molta energia e qualche cosa ci è sfuggito: scusateci, ma rimedieremo presto. Grazie per la vostra pazienza.
Intanto curiosate da questa mappa quali sono le attività che ci hanno aiutato e se potete ringraziamole personalmente con un sorriso quando ci capiterà di passare davanti alle loro vetrine e attività !
Panettone Pizzaut = Forno
Ed invece il panettone nella latta disegnata dalla mitica Rita Bertelli? Iniziammo ad Ottobre a postare l’idea del panettone, qualcuno disse “Tranquilli non è presto, è perfetto!”. E perfetto fu … 🙂
Il successo del panettone/pandoro è stato subito strepitoso e con quanto raccogliere Pizzaut potrà comprare l’elemento forse piu impegnativo di tutta la pizzeria: il forno!
Si proprio un forno, un forno “modificato” … un forno che è il risultato delle tante serate di studio ed osservazione che da diversi mesi Nico e Pizzaut svolgono presso le pizzerie amiche che permettono ai ragazzi di cimentarsi ed allenarsi “dal vero” in vere pizzerie. Sarà un sogno … ma non posso dirvi di piu adesso 🙂
Anche qui la struttura di volontari per poter realizzare il sogno “Un panettone Pizzaut” è enorme, non potete neppure immaginare quante risorse di energie, di competenze, di volontà … quanto cuore serva per trasformare una idea in realtà. Ma tutto questo per fortuna c’è ed oggi il Forno Pizzaut sarà realtà grazie al Panettone Pizzaut e a tutti gli amici che hanno aiutato e a tutti quelli che hanno voluto avere nelle proprie case, nei propri punti vendita un panettone nella latta.
Grazie!!!
Come gruppo EasyMonza io e Sonia Diligenti desideriamo veramente ringraziare tutte le persone che stanno rendendo possibile la realizzazione del sogno di Nico Acampora e di Pizzaut.
Siamo tanti e non vorrei dimenticare nessuno ma nello stesso tempo vorremmo veramente che il grazie arrivasse dritto dritto nel cuore di ciascuno di voi e quindi … ci proviamo:
Grazie a Nico Acampora, alla sua associazione e ai tantissimi volontari Pizzaut che abbiamo incontrato, conosciuto e con i quali abbiamo collaborato.
Grazie al Sindaco di Monza Dario Allevi e agli assessori Massimiliano Longo, Pierfranco Maffè, Désirée Chiara Merlini e il consigliere Paolo Piffer.
Sonia e Silvana Diligenti le due persone piu matte in assoluto che abbia mai conosciuto … con un cuore tanto enorme da non riuscire neppure ad immaginarlo!
Poi gli EasyVolontari Mirella Fedeli, Paola Lorenza Ghezzi, Lucia Pes, Betty Elisabetta, Bianca Attanasi, Monica Pinato, Osea Osea, Piero Salvatore Pignataro, Thomas Valentini, Guya Stefanelli, Mariangela Musio, Angela Brivio, Rita Bertelli, Susanna Milia.
Tutte gli EasyAmici che hanno rilnaciato, likato, commentato, contribuito a rendere possibile una raccolta incredibile di amore (e fondi 🙂 )
Tutte le attività che hanno ospitato la Teca di Pizzauto (che potete trovare sulla mappa. Dovessimo aver dimenticato qualcuno perfavore fatecelo sapere che aggiorneremo subito la mappa e la lista)
Nel nostro fantastico gruppo tutti gli iscritti sono speciali, cuori grandi, persone che hanno sempre una parola, un sorriso per tutti.
Tra noi abbiamo delle persone che sono nate a Monza, altre che ci hanno abitato, altre che hanno amici di Monza, ed altre ancora che non vi sono mai state.
Chi ha avuto la fortuna di incontrarlo durante i nostri eventi sa di chi sto parlando 🙂
Stringergli la mano, abbracciarlo, guardalo negli occhi significa ricevere il calore del suo cuore. Non servono neppure le parole, Gian è una persona speciale, e te ne accorgi subito, appena lo incontri. Il suo bagaglio culturale, la sua ricchezza interiore, la sua conoscenza del mondo ti raggiungono ed illuminano come un lampo attraverso il suo sguardo.
Per chi come me crede che vi sia altro oltre allo stato fisico della presenza, che si possano percepire le energie delle persone, che si possa “sentire” il loro amore, ecco che per me Gian Nava è energia pura!
Difficile raccontare il Gian Nava professionista, scrittore, giornalista, fotografo, poeta, redattore e chissà quanto altro ancora a me non noto … una persona che ha saputo senza dubbio mettere a disposizione degli altri e della comunità Monzese le sue capacità.
A me basta osservarlo quando estrae la sua macchina fotografica, lo vedo dai suoi occhi che ha già deciso quale sarà il suo scatto, la storia da raccontare!
Uno spettacolo, i suoi occhi scrutano nel futuro a cercare la storia che verrà.
Guardando quegli scatti, poi, ti rendi conto di quanto sia in grado di raccogliere istanti, emozioni, sguardi, racconti che altrimenti sarebbero andati persi.
Quella macchina fotografica che tiene in mano non è che uno strumento, un prolungamento dei suoi occhi, del suo corpo, della sua mente e del suo cuore ed, il risultato, pura magia.
Gian Nava ha un gruppo in FB che si chiama “Monza Curiosa” dove potrete cogliere tutte queste sfumature e vedere quanto lui e Monza siano in realtà una cosa sola. Storie, ricette, aneddoti poesie che ci aiutano a conoscere Monza, racconti di chi Monza l’ha scritta dalle pagine dei giornali, di chi Monza l’ha voluta scoprire, coccolare … dipingere con le parole.
Per questo come gruppo EasyMonza vorremmo che il Comune di Monza lo premiasse con il Giovannino D’Oro, una
“benemerenza civica istituita nel giorno dedicato alla festività del Santo Patrono di Monza assegnato ogni anno ai monzesi che nel corso della loro vita hanno contribuito al bene, al progresso e alla notorietà positiva della comunità in diversi ambiti, dal culturale, dall’economia alla ricerca, alle scienze, alle lettere, alle attività sportive e nel campo del sociale con azioni concrete di carattere assistenziale e filantropico”
Vi siete mai accorti di come lo stesso post possa generare reazioni completamente diverse a seconda del gruppo FB in cui viene postato?
Lo stesso post in un gruppo può generare reazioni di accoglienza, di empatia e in un altro reazioni di odio e insulti, fateci caso e diventerà un gioco.
Questo accade perchè i gruppi FB hanno il loro carattere, hanno la loro anima; anima che si forma con il tempo, post dopo post, con le azioni degli admin, con le regole, con la condivisione delle regole e delle buone azioni.
I membri imparano a comportarsi in modo diverso nei diversi gruppi. Non ho mai capito come mai gli italiani che vanno in Svizzera e che qui butterebbero a terra qualsiasi cartaccia, una volta in territorio elvetico si trasformino nelle persone piu educate del mondo e si mettano a cercare i cestini dove buttare anche solo la cicca. Non ho mai creduto fosse la paura di una multa, ho sempre creduto invece che l’ambiente possa modificare il nostro comportamento.
Per questo è fondamentale che all’interno dei gruppi facebook si faccia cultura, cultura della educazione e del rispetto … perchè goccia dopo goccia, post dopo post, immagine dopo immagine si costruisca il carattere del gruppo, l’ambiente adatto a confronti sereni ed alla accoglienza di idee diverse.
Faremo la nostra parte … siamo pronti a rendere più bello il mondo in cui viviamo?
Cominciamo con il leggere “cose” che ci fanno bene e ci aprono il cuore !
Ci abbiamo pensato bene io e Sonia … e alla fine abbiamo scelto di provare!
Tutti ricordano che EasyMonza è l’unico gruppo facebook monzese che ha anche uno spazio internet e un gruppo appositamente creato per parlare di politica, meglio se locale, ma anche nazionale: EasyMonza_Polis.
Tutte e due i gruppi hanno regole da rispettare ma senza dubbio EasyMonza_Polis è il gruppo con meno regole, il gruppo nel quale ciascuno può mostrare il peggio ed il meglio di se.
Siamo anche stati l’unico gruppo che durante le elezioni politiche locali 2017 ha aperto le proprie pagine ai candidati sindaci (su richiesta di Paolo Piffer, leggi qui) in modo che potessero raccontarsi ai cittadini, prima in modo controllato e poi completamente aperto (leggi qui). Siamo stati l’unico gruppo facebook a fare una scelta simile perché riconosciamo il valore dell’informazione.
Nervosismo
Ultimamente il clima di nervosismo è molto alto, probabilmente derivato da stanchezza, sfiducia, esempi negativi, imbarbarimento culturale. Tutti accusano, tutti cercano la strega a cui dare la colpa, nessuno più ascolta con il cuore, nessuno si ricorda che ci sono delle regole che vanno rispettate, dimentichiamo prestissimo qualsiasi cosa pur di non vacillare nelle nostre stabili illusioni.
Crediamo che il tam tam mediatico politico (una campagna politica fatta per lo più di pochezze, rabbia, cattiveria ed insulti) ci stia influenzando negativamente.
Ai giornalisti …
Tanto abbiamo fatto alle elezioni politiche locali chiedendo ai giornalisti di aiutarci a conoscere i candidati sindaco tanto faremo questa settimana pre-elettorale (26 feb – 04 marzo) chiedendo ai giornalisti di pubblicare nel nostro gruppo EasyMonza solo notizie di speranza, solo notizie positive, solo notizie che possano aprire il cuore: che dite possiamo farcela?
Per le altre notizie abbiamo sempre EasyMonza_Polis 🙂
Se non lo riterrete possibile, allora, per favore, pubblicate le notizie come al solito ma deselezionando la possibilità dei commenti, si tratta di una sola settimana, sarà un esperimento sociale interessante.
Ai membri prestigiosi del gruppo …
Anche a tutti i membri del gruppo chiediamo uno sforzo: cercate notizie di speranza, informateci delle attività di beneficienza, di mutuo aiuto, di supporto. Pubblicate immagini che richiamino alla calma, frasi che portino a riflettere sulla vita, sull’amore, sull’amicizia. Pubblicate immagini e frasi che riempiano il cuore, che ci permettano di vedere il prossimo con occhi diversi, che ci portino a dire … “si, anche nel mio giardino”. Pubblicate immagini che ci facciano sorridere in modo intelligente, che ci portino ad uscire di casa al mattino con la voglia di sorridere a chi incontreremo e a dire un buongiorno in più. Compriamo un libro e, alla sera, lasciamo il telefono o il computer per un pò e ritroviamo il calore della carta sotto i polpastrelli, un pò meno di presenza social … un pò più di presenza dentro di noi: riconnettiamoci con il nostro cuore … mettiamo un “like” al nostro cuore!
Dal 26 febbraio al 04 marzo … una sola settimana dove “cacciare” le brutte immagini di televisioni e radio e risintonizzarci un pochettino con la nostra spiritualità, l’elemento che dovrebbe distinguere l’uomo, dagli altri esseri del regno animale.
Come ci stanno dicendo tutti … siamo sicuri che facendo così, il 05 marzo, sarà veramente una data che ricorderemo.
Vivere Easy la nostra Monza e dintorni. Spazio di informazioni, domande, offerte e curiosità per chi ama Monza e Brianza e crede nel futuro. Sempre con un sorriso.